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Digitale terrestre, tutti i problemi tecnici del digitale nel Lazio

di Francesco Siliato

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2 luglio 2009

È il momento dei nipoti. Sono loro che assistono nonne e nonni nel passaggio al digitale collegando e sintonizzando decoder in vecchi televisori.
I più autorevoli tra i nipoti li convincono anche a cambiare televisore, prenderne uno più "moderno" e più grande, dove vista e udito sono facilitati. L'opera dei nipoti è spesso messa a dura prova dal segnale del digitale terrestre. Dal 16 giugno nel Lazio, Rai Due e Rete 4 sono visibili solo in digitale eppure sono ancora presenti problemi di sintonizzazione e le gradite visite si moltiplicano. Fatto sta che nel Lazio le due reti sono state entrambe abbandonate da un milione duecentomila persone, che ne avevano seguito la programmazione nei quindici giorni precedenti il passaggio al digitale e non l'hanno più fatto nei quindici giorni successivi. Tale drastica riduzione di spettatori più che all'attrazione dei nuovi canali digitali sembra dovuta proprio alla difficoltà di ritrovare le due reti generaliste nel mondo digitale; con relativo calo dei loro ascolti.
In Italia Rai Due genera una quota d'ascolto del'7,9%, nel Lazio del 5,3%; anche Rete 4 vale in Italia il 7,9% e nel Lazio scende al 3,9%, entrambe perdono oltre il 45% dei loro ascolti abituali. Gli ascolti delle due reti sembrano essere al momento garantiti più dal decoder di Sky che dal resto. I canali digitali del resto crescono di valore, l'offerta di Rai Digitale, ad esempio, che in Italia pesa per l'1,5% nel Lazio vale il 2,5% e Boing, canale gratuito Mediaset del digitale terrestre produce nel Lazio una quota dell'1,1% contro lo 0,7% del resto d'Italia.
L'insieme di tutti i canali satellitari, free e pay, Sky e non, passano dall'11,5% dell'Italia al 17,4% del Lazio e tra i canali a pagamento che pesano più nel Lazio che nel resto del paese, troviamo, tra gli altri, Disney, Fox e quelli a marchio Sky. Il direttore del digitale terrestre Rai, Luca Balestrieri, ha in più occasioni annunciato entro luglio l'arrivo dei canali digitali gratuiti di Rai, Mediaset e La7 anche attraverso il satellite. La piattaforma terrestre abbandona quindi in fretta la propria natura per poter coprire il territorio italiano con più agio. Tivùsat, questo il nome scelto per il digitale "terrestre" via satellite, risolverà anche una questione ancora aperta per chi rimane a terra, quella dell'Epg, la guida programmi che appare al pigiare dell'apposito tasto dei telecomandi da decoder e che per i canali del digitale terrestre non è ad oggi in grado di sanare il contenzioso tra editori nazionali e locali sulla numerazione, ma soprattutto non è in grado di garantire la corrispondenza tra il canale segnalato e la sua ricezione; e allora nipoti nativi digitali, estote parati.

2 luglio 2009
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